Siamo davvero (quasi) tutti depressi?

Ansia, tristezza, malinconia, melanconia, paura, perdita di speranza, della gioia di vivere, abbattimento psicofisico, senso di oppressione, compressione, preoccupazioni esagerate, stanchezza, insonnia, ipersonnia e mancanza di iniziativa, tachicardia che simula un problema cardiaco: tutti stati d’animo e malesseri molto comuni, tutti sintomi che potrebbero indicare una sindrome depressiva. La depressione è in effetti una patologia in aumento costante, anche tra i giovanissimi: anzi, nei prossimi anni si prevede che sarà la seconda causa di malattia nella popolazione tra i 40 e i 50 anni. Cosa sta succedendo?
Italiani, popolo gioviale e col sole nell’anima… dov’è finito lo spirito che animava questo Bel Paese?
Diamo la colpa alla crisi economica, alla politica… certo, sono tutti fattori che possono essere significativi, soprattutto se si sommano a uno stile di vita e ad un’alimentazione poco salutari. Il nostro sistema sociale favorisce le situazioni ansiogene e stressanti, i tempi stretti (anch’essi ansiogeni e stressanti) ci inducono a cercare soluzioni veloci, farmaci principalmente (che sono sì utili per le situazioni acute, spesso salvavita, ma vanno utilizzati con cognizione di causa e non con prescrizioni “fai da te”) per non parlare di soluzioni purtroppo anche esse in aumento come gli abusi (alcool, cibo, droghe, sesso… tutte dipendenze che proprio in quanto tali non hanno più niente a che vedere col piacere).

Ma al di là delle cause, che spesso sono concause e talvolta poco modificabili (possiamo però modificare la percezione soggettiva che abbiamo di esse)… torniamo a noi, al nostro malessere. Come ci si sente? Cosa proviamo? La sensazione dominante è la frustrazione, con picchi di disperazione dovuti all’incapacità di far fronte alla situazione, alla perdita di controllo sulla nostra vita. Proviamo apprensione, sensazione di inadeguatezza, di essere stretti in una morsa senza via di uscita… Beh, spesso è capitato di sentirci così, forse nessuno di noi può dire di non aver provato queste sensazioni almeno una volta nella vita. La sensibilità personale, poi, è determinante: una persona molto sensibile può essere più soggetta a questi fenomeni (ovviamente però la sensibilità o iper sensibilità non va vissuta come un difetto, anzi!). Ma riconoscere questi sintomi non vuol dire essere depressi. La patologia conclamata è tutta un’altra cosa: la depressione patologica è caratterizzata dal protrarsi di questa condizione senza la capacità di uscirne con le proprie risorse. Ma tanto si può fare per prevenire e soprattutto per stare bene, essere in equilibrio o, ancora meglio, essere sempre in grado di ripristinare il proprio equilibrio.

Fatte queste premesse, COSA C’ENTRA IL TEATROLISTICO CON LA DEPRESSIONE? Il Teatrolistico non è certo una cura per nessuna patologia (così come una tisana calda ci fa passare il mal di pancia per un’indigestione, ma non l’ulcera gastrica…) ma nel momento in cui una cosa ci fa sentire meglio, perché no?
Dicevamo che essere sensibili o anche timidi, non è un difetto, per noi di Teatro dei Pesci è anzi una risorsa meravigliosa!!! Nessuno è sbagliato, siamo tutti diversi e tutti con diritto di esprimerci secondo la propria diversità (sempre nel rispetto degli altri). Tutti i grandi artisti sono o erano persone mooolto sensibili! Questa sensibilità, questa diversità sono una meravigliosa fonte di energia che non va dispersa, bensì incanalata… Ecco cosa c’entra il TeatrOlistico: è lo strumento che noi abbiamo individuato per incanalare le nostre energie e ritrovare il nostro benessere. Perché il TeatrOlistico offre uno spazio interiore, una bolla di magia che si ricrea diversa ad ogni incontro, un momento prezioso con noi stessi. Ma uno spazio interiore che è allo stesso tempo condiviso. E questo è fondamentale. Perché siamo “animali sociali” e troviamo la nostra dimensione nella relazione con gli altri, otteniamo la nostra realizzazione nel mondo dando un senso a ciò che siamo nel nostro intimo. C’è solo un modo per ritrovare il nostro benessere, quindi, essere se stessi!!! Quanta energia sprechiamo per essere infelici non essendo noi stessi! Con il TeatrOlistico quella stessa energia la utilizziamo per qualcosa di produttivo, propositivo, creativo… Siamo tutti artisti-creattori della nostra vita, peccato che tendiamo spesso a dimenticarcelo!