Il Teatrolistico come didattica esperenziale

Da una quindicina di anni è di moda, in differenti situazioni, il motto “apprendere attraverso l’esperienza”.

Teatro dei Pesci si è chiesto cosa esattamente si intendesse con ciò, perche nel teatro è implicito fare e trasformare, usare il corpo per arrivare a capire. In realtà il concetto è anche più antico: “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco” (Confucio). Anche John Dewey, pedagogista statunitense del XX secolo, aveva coniato lo slogan “learning by doing”, “apprendere facendo”, quindi partendo dall’azione.

Di contro, dando uno sguardo rapido alla situazione educativa attuale in Italia, si può constatare ancora una metodologia didattica poco incline al fare (mi hanno colpito alcune scuole dotate di splendidi giardini e programma orto che non fanno uscire i bambini se c’e un po’ di vento, non permettono di arrampicarsi sugli alberi, né di correre..). Fanno eccezione alcune realtà di cui ho profonda stima e ammirazione, come alcune scuole alternative nel bosco, la pedagogia steineriana e montessoriana, ciascuna con principi filosofici differenti, ma con in comune la pedagogia del fare.

L’apprendimento attraverso l’agire

Lungi da noi volerci sostituire alla didattica scolastica, appannaggio degli insegnanti appassionati e meritevoli (e ve ne sono tanti, che svolgono con amorevolezza la loro importante professione), vogliamo però sottolineare l’importanza del teatro (non quello per diventare attori, non solo almeno) nello sviluppo. Di ciò si è accorto anche il MIUR (vedi http://www.istruzione.it/allegati/2016/Indicazionistrategiche20162017.pdf) e, tra le altre cose, Teatro dei Pesci ha proprio i titoli richiesti dal MIUR per lo svolgimento delle attività teatrali.

I ragazzi, oggi, si confrontano emotivamente attraverso social e chat, dove corpo e sguardo autentico non sono messi in gioco. Tutto viene, anzi, mediato da un filtro di protezione rappresentato da un linguaggio multimediale che li esonera dall’azione, che non sia quella di muovere un dito per un clic o una emoticon. Nel teatro visto come esperienza di vita (azione) possiamo inserire tutto quello che riteniamo essere più funzionale, in quel determinato momento, al gruppo e al singolo. Proporre TeatrOlistico ai ragazzi di oggi significa, quindi, superare la logica della frammentazione (anche nella scuola tradizionale l’apprendimento viene suddiviso per materie), ritornando ad una padronanza di carattere olistico (in cui l’essere vivente è considerato come un’unità-totalità non esprimibile come la somma delle parti che lo costituiscono) della conoscenza individuale, che comprende il linguaggio delle emozioni e il personale bagaglio culturale, fatto di radici, famiglia, amicizie, scuola, esperienze di vita, prezioso per tutto l’arco dell’esistenza.

Fare TeatrOlistico con bambini e ragazzi di scuole primarie e secondarie vuol dire arricchire la vita di esperienze: utili in quanto fatte (esperite, appunto) e il cui valore consiste nell’averle fatte, indipendentemente dal fatto che siano positive o negative. Ci piace vedere l’esperienza come un seme che germoglia e dà i suoi frutti, alcuni dolci, alcuni amari. Restituire ai ragazzi una dimensione conoscitiva a livello esperienziale li rende più consapevoli di sé, delle proprie capacità come dei propri limiti, e crea le premesse per lo sviluppo del loro immenso potenziale.

La vita è un teatro

Le attività proposte da Teatro dei Pesci costituiscono l’esempio di una didattica basata sull’ascolto (di se stessi e degli altri), l’osservazione e l’interazione. Qui la conoscenza di sé e del mondo si presenta in modo esperienziale, lasciando aperto il campo all’apprendimento deduttivo e non induttivo, facendo leva sul gioco e sulla spontaneità, mettendo in campo prima l’azione e il bello che ognuno di noi porta in dono agli altri. Anche l’utilizzo di alcune abilità motorie e artistiche per aumentare la resistenza psicofisica e l’autostima rientrano nel programma, cosa che ha molto successo anche nel TeatrOlistico per adulti. Inizialmente intimoriti e spesso “vittime” di auto-giudizio, ognuno con i propri tempi, gli adulti sciolgono timori e giudizi lasciando spazio al loro essere genuino.

Il metodo Teatro dei Pesci non è semplice teatro: il nostro motto è “andare oltre la destinazione”. L’obiettivo non è la performance fine a se stessa o la tecnica perfetta, anzi. Già la società di oggi ci richiede fin troppe performances e in ogni ambito, il che porta poi, negli adulti ma sempre più anche nei giovani, a stress, paure, blocchi, incomunicabilità, attacchi di panico e depressione). L’obiettivo, invece, è stare bene, aprire un canale comunicativo efficace, accettarsi per la bellezza che ognuno di noi esprime ed imparare ad esprimerla e a vederla negli altri, superare a piccoli passi alcuni limiti che ci sono stati affibbiati attraverso l’autogiudizio e il giudizio degli altri. Il consiglio che diamo ai chi partecipa ai nostri incontri, spesso è: “Poniti un piccolo obiettivo e raggiungilo. La volta successiva lo raggiungerai con meno fatica e più disinvoltura, sarai più motivato e aprirai così la mente e il cuore all’ampio ventaglio di sfide che la nostra vita ci offre ogni giorno, vedendole come opportunità e non come problema”.